“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”
Così scrive Luigi Pirandello in “Uno, nessuno e centomila”, descrivendo la falsità della sua società agli inizi del ‘900.
Questa problematica, già presente a quell'epoca, si ripercuote tutt’ora nel periodo contemporaneo.
Nell’odierna società, le maschere, i finti volti e i finti sorrisi regnano sovrani. E’ ormai raro incontrare una persona sincera, che rappresenti il vero significato della sincerità, perché purtroppo si pensa alla convenienza delle azioni e a ribaltare i fatti affinché vadano a nostro favore.
Non sappiamo più essere sinceri, per il semplice motivo che la società pensa unicamente al proprio tornaconto, e di conseguenza la sincerità d’animo "non va più bene".
Questo è un atteggiamento che sempre più persone assumono e ciò costituisce una delle piaghe più tristi e profonde del nostro periodo.
La sincerità non esiste più, essa si è sciolta nella cattiveria creando “tante maschere e pochi volti”.