“È qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare. Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto il mare chiama. Non fa altro, in fondo, che questo: chiamare. Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole. Puoi anche fare finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti.”
Sono queste le parole di Alessandro Baricco nel suo libro “Oceano mare”, ed io, nel mio mondo, mi sono sempre ritrovata in esse. Saranno le sue intense sfumature, il suono delle onde che si infrangono contro la riva, la piacevole sensazione della sabbia sotto i piedi, le piccole conchiglie depositate qua e là, l’odore inconfondibile del mare stesso, quel mix frizzante di salsedine e alghe. Saranno i tramonti che regala, o quel senso di pace che pervade tutto il corpo, o la possibilità di ritirarsi sull’immensa spiaggia dorata, eclissandosi dal resto del mondo, dietro l’elegante velo del mare.
E’ il mio posto speciale, in qualsiasi periodo dell’anno. Ed è proprio per questo che mi chiedo come sia possibile che, questa meravigliosa e immensa distesa d’acqua blu che ricopre gran parte del mondo, sia diventata una grande discarica per il nostro pianeta.
Attraverso la mia sfera, quindi, vorrei far risaltare la bellezza del mare (richiamata tramite le conchiglie) e, allo stesso tempo, contestare l’inquinamento marino (messo in evidenza da piccoli coralli di plastica che ricoprono la sfera e le conchiglie prima citate).
Il video a 360°, è incentrato in un luogo a me caro, ovvero sulla spiaggia del paese in cui sono cresciuta, Paola.